RIFLESSIONI ZEN


Haiku|Riflessioni|ArtDigital


RIFLESSIONI ZEN
scritto da Cresy Caradonna



L’haiku ha origini molto incerte: sembra derivare dal genere di poesia classica giapponese chiamato tanka, ma molto probabilmente trae origine dalla prima poesia (l’hokku) di unrenga, il componimento poetico a più mani. L’haiku è caratterizzato dalla particolare struttura in 3 versi, rispettivamente di 5, 7 e 5 sillabe. Per la sua immediatezza e apparente semplicità, l’haiku fu per secoli una forma di poesia “popolare” trasversalmente diffusa tra tutte le classi sociali in contrasto alla ben più elaborata poesia cinese o alle costruzioni retoriche dei tanka e solamente nel XVII secolo venne riconosciuto come una vera e propria forma d’arte grazie ad alcune opere di famosi scrittori tra cui Matsuo Basho.(1644-1694)

L’haiku è una poesia dai toni semplici, senza alcun titolo, che elimina fronzoli lessicali e retorica, traendo la sua forza dalle suggestioni della natura nelle diverse stagioni. La composizione richiede una grande sintesi di pensiero e d’immagine in quanto il soggetto dell’haiku è spesso una scena rapida ed intensa che descrive la natura e ne cristallizza dei particolari nell’attimo presente. L’estrema concisione dei versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, come una traccia che sta al lettore completare.

Molto diffusa nel periodo Edo era la scrittura di diari di viaggio inframmezzando parti in prosa con componimenti del genere haiku, un famoso esempio è l’opera Oku no hosomichi del poeta Matsuo Basho, completata dopo un pellegrinaggio nel Nord del Giappone, nel 1689.

Kigo :    In ogni haiku è presente un riferimento stagionale (il kigo), cioè un accenno alla stagione che definisce il momento dell’anno in cui viene composto o al quale si riferisce. Il kigo può essere un animale (come la rana per la primavera o la lucciola per l’estate), un luogo, una pianta, ma anche il nome di un evento oppure una tradizione, come ad esempio i fuochi d’artificio per indicare l’estate. Il kigo costituisce il tema principale dell’haiku ed è considerato il cuore stesso del componimento poetico. Data la loro importanza per la corretta scrittura di haiku, in Giappone vengono redatti dei cataloghi chiamati “saijiki” che raccolgono tutti i riferimenti divisi per stagione con varie sottocategorie tra cui il cielo, la terra, le piante, gli animali, le attività dell’uomo e le festività.

Kireji :    I versi dell’haiku sono strutturati in modo da presentare almeno un kireji, ossia una cesura, un rovesciamento che può essere o meno indicato da un trattino, una virgola, un punto, ecc.    Il kireji ha la funzione di segnalare al lettore un ribaltamento concettuale, un capovolgimento di significato che può avvenire ad esempio tra il primo e i due versi seguenti, oppure in qualsiasi altra posizione.

Questo rovesciamento  è spesso indice della riuscita di un haiku, sottolineando la complessità del sentire poetico e realizzando un salto dell’immaginazione tra concetti e immagini apparentemente distanti.

Nelle composizioni haiku il poeta fissa uno stato d’animo attraverso le immagini della natura che lo circonda.

                          Tra i molti sentimenti presenti i principali possono essere:

  • Sabi,   il silenzio: il sentimento della solitudine, del distacco, della calma                       immutabile; sabi è la contemplazione senza tristezza.
  • Wabi, l’imprevisto: lo stato d’animo prodotto da qualcosa di inaspettato che                  attira l’attenzione e risveglia dalla malinconia.
  • Mono no aware, il sentimento delle cose: la nostalgia, il rimpianto per il                tempo che passa, la comprensione della mutevolezza e della caducità                senza sofferenza.
  • Yugen, il misterioso: lo stato d’animo prodotto dal fascino inspiegabile delle                  cose, il sentire un “altro” universo , colmo di misteriosa unità.
  •                                       Esempi di haiku  antichi 

Matsuo Basho  (1644-1694)

 Vecchio stagno
una rana si tuffa.
Rumore dell’acqua.

古池や蛙飛びこむ水の音 (furu ike ya kawazu tobikomu mizu no oto)

Yosa Buson   (1716-1783)
Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti.

来て見れば夕の桜実となりぬ (kite mireba yūbe no sakura mi to narinu)

Kobayashi Issa  (1763-1827)
In questo mondo
anche la vita della farfalla
è frenetica

世の中や蝶の暮らしも忙しき (yo no naka ya chō no kurashi mo isogashiki)


In Italia Mario Chini (1876 – 1959) scrive il libro di haikai / haiku “Attimi” (Roma, 1960):
In tre versetti
tutto un poema, e, forse,
tutta una vita.


  • “HAIKU ITALIANI” E-BOOK DI CRESCENZA CARADONNA
    Haiku Italiani’Formato Kindle diCRESCENZA CARADONNA (Autrice indipendente) Una raccolta che narra, attraverso le immagini delle varie stagioni dell’anno, la profondità dell’attimo in 17 sillabe.La raccolta di haiku pubblicata su amazon.it in versione kindle è disponibile sullo store per l’acquisto. “Una piccola poesia che sembra cadere dalle nuvole così bianca e leggera”_____________________________________________“C’è sempre una primavera dopo […]
  • Geisha contro Maiko.
    Differenze tra Maiko e Geisha e Geikodi Cresy Caradonna COSA SONO LE GEISHA 芸者 (GEIKO 芸子 A KYOTO E GEIGI 芸妓 NEL KANTO E ALTRE REGIONI) E LE MAIKO 舞妓? Le geisha sono raffinate artiste dell’intrattenimento, versate nelle arti tradizionali giapponesi (danza, canto, strumenti musicali, giochi, arguzie, etc.) e le maiko sono le loro “apprendiste”. […]
  • La storia dei kanzashi.
    La storia dei kanzashi (簪) risale all’era Edo (1603-1868) in Giappone. Inizialmente, questi accessori per capelli venivano utilizzati solo dalle donne dell’aristocrazia, ma nel corso degli anni sono diventati popolari tra tutte le classi sociali.Il termine “kanzashi” in giapponese significa “spilla per capelli” e si riferisce a una vasta gamma di accessori per capelli che […]
  • RYŪICHI SAKAMOTO
    Arrivederci … …andato via con i Sakura in fiore… RYŪICHI SAKAMOTO坂本龍一17 gennaio 195228 marzo 2023 🖤 Dopo aver studiato pianoforte sin da giovanissimo, ebbe le sue prime esperienze musicali al liceo, dove suonò in complessi di musica jazz. Frequentò successivamente l’Università delle arti di Tokyo, dove si diplomò in composizione, per poi perfezionarsi in musica […]
  • ARRIVA LA PRIMAVERA
    Tra fili d’erba tenere pratoline solare giorno di Cresy Caradonna “C’è sempre una primavera dopo l’inverno.”冬の後には必ず春が来る (Fuyu no nochi ni wa kanarazu harugakuru) Questo proverbio giapponese sottolinea che anche quando le cose sembrano difficili o oscure, c’è sempre la speranza di un nuovo inizio e di tempi migliori. Nella cultura giapponese, la primavera rappresenta spesso […]
Pubblicità

Un pensiero su “RIFLESSIONI ZEN

COMMENTA CON RISPETTO

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...